Without Frontiers | Lunetta a Colori 2020

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Bada al senso e le parole baderan a se stesse
Lunetta 31 Agosto - 6 Settembre 2020

 

“E giù – e giù – e giù! Finirà mai quella caduta?”

 

Quando si entra a Lunetta ci si ritrova immersi in un universo brulicante di colori. Attraversando il Sottopasso espanso dipinto da Corn79, si è travolti dai toni caldi dei rossi, dei gialli e dell’arancio, che ci trasportano all’interno di un quartiere meraviglioso e surreale. La scritta degli artisti Bianco – Valente che svetta sulla cima del primo palazzo che si vede - “ti voglio conoscere” - fa sentire vivo il richiamo di una comunità pronta ad accoglierti e abbracciarti, incuriosita dal tuo ingresso nel suo piccolo mondo.

Ci si sente un po' come Alice, quando inseguendo il Bianconiglio, si ritrova catapultata nel Paese delle Meraviglie. Proprio come il mondo di Carroll, Lunetta è abitata da esseri surreali: troviamo orsi, cigni, api, stelle che esplodono, cavalli che emergono dall’acqua, blocchi di cemento variopinti che sembrano vorticare e cadere su di noi come i massi della volta della Sala dei Giganti di Palazzo Tè. Colori, fiori, volti si affacciano dai palazzi di Lunetta come nuovi inquilini che tengono compagnia e conversano con quelli antichi, intrecciando legami d’amicizia, buon vicinato, sicuramente anche amore.

Attraversare il sottopasso equivale quindi, a valicare la frontiera per un altro mondo; fantastico, surreale, dove il nostro inconscio e i nostri desideri prendono vita assumendo forme concrete e tangibili. Ci si ritrova in un’altra dimensione dove tutto sembra possibile, o meglio dove tutto sembra sovvertito e capovolto. Gradatamente si scivola in un universo alternativo, dove chi regna non è la regina di cuori, ma l’arte che pulsando ha dato nuova vita al quartiere stesso.

Il progetto curatoriale della quinta edizione Bada al senso e le parole baderan a se stesse prende spunto dall’interpretazione che Gilles Deleuze ci offre del testo di Carroll. Il filosofo francese segue Alice nel suo viaggio attraverso un mondo governato dal paradosso, scoprendo però che, contro la comune logica, tutto ciò è più vero del vero. 

Quest’anno più che mai viaggeremo oltre i confini della logica per andare a riscoprire i nostri universi infantili utopici e irreali, specchio del nostro SuperIo. La fantasia sarà il mezzo di trasporto magico per attraversare la soglia immaginaria di un’uscita per l’interno. Attraverso il gioco, l’assurdo e il surreale ognuno di noi tornerà ad essere una piccola Alice, che si ritroverà a vivere nel suo mondo, dove tutto è assurdo. 

S’io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, poiché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è non sarebbe e ciò che non è sarebbe”.  

Saremo in grado di tornare bambini e di meravigliarci per le piccole cose, scoprendo la verità che si cela nei romanzi di Carroll: tutta la nostra realtà è fondata su convenzioni contraddittorie l’una con l’altra, e quindi paradossali. I mondi fantastici, che solo i bambini riescono a vedere e concepire, sono in verità quanto c’è di più reale proprio perché abitati dal paradosso. Gli artisti che prenderanno parte alla quinta edizione del festival Without Frontiers, Lunetta a colori, saranno chiamati a dare forma ad un universo surreale e fantastico, ma stratificato, popolato da esseri e oggetti che perfetti non sono mai, ma anzi spesso sono impossibili e contraddittori. Qui ognuno potrà trovare delle ravvisaglie del proprio universo infantile, in cui tanto vorrebbe tornare, proprio come Alice anela l’ingresso nel “più bel giardino del mondo”, che si trova oltre una minuscola porticina. 

Le soglie di Lunetta sono proprio come quella porticina, che custodisce, oltre se stessa, proprio quel mondo meraviglioso a cui Alice desidera tanto avere accesso: il mondo della bellezza e della creatività racchiuso in Lunetta.